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Il nome 20 Mondi si riferisce alle 20 regioni geografiche italiane o ai 20 diversi ‘mondi’ culturali, come amiamo chiamarli.
Quanto realmente conosciamo delle nostre regioni, della nostra lingua e delle nostre tradizioni?
Il nostro scopo sarà anche questo: cercare aspetti tipici e caratteristici che siano poco conosciuti agli stessi italiani. Qui vogliamo offrire un piccolo ‘sorso’, un assaggio per ogni singola regione. Cominciamo, dunque!

Viaggiando lungo alcune delle più alte strade montane d’Italia, si posso incontrare paesi come Pré-Saint-Didier e Courmayeur. Abbiamo forse sbagliato strada? Forse siamo finiti in Francia o nel cantone francese della Svizzera? No, siamo semplicemente in Valle d’Aosta, la più piccola regione italiana, che confina proprio con queste due nazioni.
Incastonata nell’angolo estremo a nord-ovest del paese, la Valle d’Aosta è una terra segnata da un clima rigido, da pascoli alpini, foreste immacolate e aspre cime innevate. Un antico proverbio la definisce “Paradiso per l’uomo, purgatorio per la donna ed inferno per i muli”.
Isolati per secoli, i valdostani hanno sviluppato una cucina basata principalmente sui prodotti locali, dominata dalla regina dei formaggi montani: la Fontina. Ed i terreni analoghi delle vicine Francia e Svizzera influirono certamente sul linguaggio, i costumi e i menù. Le uve autoctone più significative sono il Prié Blanc, considerato il vitigno più alto d’Europa, e quella a bacca rossa Vien de Nus.

Capoluogo: Aosta
Popolazione: 128,000
Dialetti principali: 2
Confina con: Piemonte, Francia, Svizzera
Sito patrimonio UNESCO: 0
Zone vinicole a denominazione: 1 DOC

Ai piedi delle Montagne. Il Piemonte rappresenta egregiamente il significato del proprio nome, originario dal latino Pedemontium. La vista mozzafiato delle Alpi circonda Torino, capoluogo di regione, famosa per essere la sede della FIAT, la casa automobilistica italiana che è riuscita a far rialzare la città americana di Detroit.
I piemontesi sono noti per il loro pragmatismo e il carattere non troppo indulgente, probabilmente a causa della loro lunga storia come lavoratori della terra, sempre sotto il dominio di qualcun altro. Le vacanze erano solitamente celebrate macellando il maiale ed utilizzandone ogni suo singolo pezzo. Il movimento internazionale Slow Food nacque proprio in questa regione e il Piemonte è anche la culla della Nutella.
Seconda regione italiana per dimensione, dopo la Sicilia, è composta per il 75% del suo territorio da colline e montagne: il Piemonte ha tutte le carte in regola per essere definito “il Paradiso dei viticoltori”. Il vitigno Nebbiolo è amatissimo e i vini Barolo e Barbaresco, riconosciuti a livello mondiale, ne sono la prova. Oltre alle uve principe della regione,vi sono vitigni meno celebrati come Barbera, Ruche e Arneis.

Capoluogo: Torino
Popolazione: 4,393,000
Dialetti principali: 16
Confina con: Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Val d’Aosta, Francia, Svizzera
Siti patrimonio UNESCO:5
Zone vinicole a denominazione: 17 DOCG e 42 DOC

La centrale industriale d’Italia – è una frase che spesso identifica questa regione. Può essere quindi una sorpresa sapere che la Lombardia è anche una regione molto votata all’agricoltura con produzioni di mais, soia, grano, frutta, verdura e vino.
Molti italiani sono concordi nel definire la Lombardia il motore economico d’Italia e Milano la capitale della moda e del design. Anche il grande Leonardo da Vinci fece qui alcuni studi per conto di ricchi mecenati, come la famiglia Sforza. Visse per 17 anni a Milano, lasciando il suo indelebile segno e raggiungendo altissime vette nel campo della ricerca artistica e scientifica. Tra i suoi lasciti, recentemente è stata riscoperta una piccola vigna, dono della famiglia Sforza, alla quale si dice Leonardo fu molto affezionato. Ma quale varietà di uva vi coltivava? Forse Chiavennasca? Oppure Groppello o Invernenga? Perchè non Croatina o Trebbiano?

Capoluogo: Milano
Popolazione: 10,020,000
Dialetti principali: 22
Confina con: Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige, Svizzera.
Siti patrimonio UNESCO: 10
Zone vinicole a denominazione: 5 DOCG e 21 DOC

Wohin man schaut, dominieren die massiven Dolomiten… Ops, scusate… Stiamo cercando di immedesimarci nella versione altoatesina, per quando visiteremo la regione più nordica e montuosa d’Italia. Il Trentino Alto Adige è una regione autonoma a statuto speciale (una delle cinque in Italia) che viene amministrata con norme di efficienza similia al Nord Europa ed è, di fatto, la regione più sviluppata d’Italia riguardo pratiche di commercio ed economia sostenibile.
Due linguaggi, due diverse culture. In Alto Adige o Sudtirol, così chiamato perchè confina con il Nord Tirolo austriaco, si parla quasi esclusivamente il tedesco dato che questa territorio fu parte dell’impero Austro-Ungarico sino al 1919. Il più famoso abitante trentino è certamente Oetzi, colui che viaggiando sulle Alpi 5300 anni fa, fu ucciso da una freccia. La mummia del ghiaccio, com’è più comunemente conosciuta, fu rinvenuta in un ghiacciaio nel 1991 ed attualmente risiede nel Museo Altoatesino di Archeologia. Il Trentino è la metà meridionale della regione ed i suoi residenti sono un po’ più ‘italiani’ e sono i maggiori produttori di mele della nazione, con circa 340.000 tonnellate all’anno. Ma noi siamo qui per cercare le viti…
Il Trentino Alto Adige produce alcuni dei più eleganti vini rossi e bianchi d’Italia, grazie alle condizioni climatiche e all’altitudine. Teroldego, Lagrein e Nosiola sono sulla nostra lista!

Capoluogo: Trento
Popolazione: 1,070,000
Dialetti Principali: 3
Confina con: Lombardia, Veneto, Austria, Svizzera
Siti patrimonio UNESCO: 2
Zone vinicole a denominazione: 9 DOC

Un’altra regione che confina con paesi stranieri ed è provvista di uno statuto autonomo. All’estremo nord-est della penisola, il Friuli Venezia Giulia ha come vicini l’Austria e la Slovenia, oltre che il Veneto. Deve il suo nome all’unione di due diverse regioni storiche e ciò la rende una terra estremamente affascinante e complessa.
Pur essendo così vicina a Venezia, una delle città più famose e visitate del mondo, il Friuli rimane sorprendentemente al di fuori dei normali itinerari turistici nonostante le sue calde spiagge, le montagne innevate, le lagune ricche di fauna acquatica, gli antichi resti romani, i porti internazionali, gli eccellenti caffè, le sontuose ville di campagna, i remoti villaggi alpini, i paesini dei pescatori…
E il vino? Certo, il vino è un’altro aspetto importante: qui sono prodotti alcuni dei migliori vini bianchi d’Europa, chiamati “Super Whites“. Vitigni da conoscere sono il Tazzelenghe, il Picolit e il fruttato vitigno rosso Refosco.

Capoluogo: Trieste
Popolazione: 1,218,000
Dialetti principali: 17
Confina con: Veneto, Slovenia, Austria, Mar Adriatico
Siti patrimonio UNESCO: 5
Zone vinicole a denominazione: 4 DOCG and 12 DOC

In questa regione ha sede una delle più belle città del mondo: Verona. Sì certo, non è bello ciò che bello, ma è bello ciò che piace… e forse avremmo dovuto scrivere Venezia, ma senza dubbio preferiamo i vini veronesi! La Valpolicella produce il grande Amarone, realizzato da uve Corvina e Rondinella. Dopo aver trascorso una magica serata d’estate all’opera nell’Arena di Verona (anfiteatro romano del I secolo A.C.), gustarsi una pizza ed un bicchiere di Amarone in Piazza Bra è il massimo del piacere.
Ma il Veneto non è solo ville palladiane, o la settimana bianca a Cortina, le spiaggie ed il lago, o… Venezia! Il Veneto è anche una delle regioni più industrializzate e ricche d’Italia, grazie allo sviluppo di una forte imprenditorialità orientata all’esportazione ed una serrata coesione sociale.
Oltre alle uve già menzionate, il re dei vitigni, con una produzione di 150 milione di bottiglie l’anno, è il Prosecco. Saremo lieti di visitare la sua corte, la zona di Valdobbiadene ed assaggiare un ottimo spritz.

Capoluogo: Venezia
Popolazione: 4,908,000
Dialetti principali: 8
Confina con: Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Mar Adriatico, Austria
Siti patrimonio UNESCO: 7
Zone vinicole a denominazione: 14 DOCG and 29 DOC

Per la sua forma si può paragonare ad una fondina lungo lo stivale italico: è l’unica regione che si estende per quasi l’intera larghezza della nazione: dalle spiaggie romagnole ad est sino ad arrivare, ad ovest, a soli 15 km dalla costa. Pensate alla Ferrari, alla Maserati, al Parmigiano Reggiano, al Crudo di Parma, al Lambrusco, all’Aceto Balsamico di Modena, a Luciano Pavarotti e Federico Fellini. Ecco, questa è l’Emilia Romagna.
Forse la ricchezza di diversità e la ‘larghezza’ geografica hanno contribuito alla sua ampia e diffusa cucina, ai personaggi di talento e alle automobili di lusso. E’ considerata una delle regioni più ricche e sviluppate d’Europa e, in effetti, qui si trovano i migliori servizi sociali d’Italia, grazie anche alla forte influenza di amministrazioni locali di sinistra.
Il trasporto pubblico è economico ed efficiente e si può trovare una bici a noleggio fuori da quasi ogni stazione ferroviaria… Così se il nostro camper dovesse avere dei problemi, sappiamo che potremmo percorrere in bici, treno o autobus la nostra strada alla ricerca dei vitigni Pignoletto, Fortana e, ovviamente, Lambrusco che, a discapito della sua fama di qualche tempo fa, oggi è vincitore di numerosi premi per la sua qualità.

Capoluogo: Bologna
Popolazione: 4,449,000
Dialetti principali: 13
Confina con: Marche, Toscana, Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Mar Adriatico
Siti patrimonio UNESCO: 4
Zone vinicole a denominazione: 2 DOCG and 19 DOC

E’ una lunga striscia di montagne schiacciate contro il Mar Mediterraneo. Il confine ad ovest tocca la Francia, a meno di 8 km dal Casinò di Monaco e all’opposto lambisce Carrara, le cave di marmo bianco della Toscana. La costa che si affaccia sul mare è famosa per gli affascinanti paesini costieri come le Cinque Terre, la bellissima cittadina di Portofino e molte altre ancora…
Le specialità di pesce e il vino bianco ottenuto da uve Pigato la fanno da padrone. Sul lato nord, per la maggior parte confinante con il Piemonte, la Liguria è montagnosa, punteggiata da piccoli borghi montani isolati dov’è difficile trovare pesce fresco ed a dominare la cucina sono piatti a base di agnello, maiale e coniglio. Ma in questo caso il vino bianco non dà abbastanza giustizia a queste portate e così, come connubio perfetto, viene indicata la varietà locale (rossa) Rossese.

Capoluogo: Genova
Popolazione: 1,565,000
Dialetti principali: 7
Confina con: Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Mar Tirreno, Francia
Siti patrimonio UNESCO: 2
Zone vinicole a denominazione: 8 DOC

Ora potremmo parlare della regione più famosa di qualsiasi altra regione nel mondo… la Toscana! Qual’è il suo segreto? Nessun segreto, davvero. E’ sufficiente aver studiato storia, o aver letto Dante Alighieri, o aver assaporato un bicchiere di Brunello, o aver visitato la sezione del Rinascimento in un qualsiasi museo, o aver visto uno tra le migliaia di film girati qui per sapere qualcosa riguardo a questa terra. Ma quando ci verrete personalmente, parlate con i toscani: sono estremamente orgogliosi della loro storia e consapevoli delle lori radici, spesso sostenendo la vicinanza con Macchiavelli, Michelangelo, Leonardo Da Vinci, Dante e la famiglia De’ Medici.
Ed oggi? Quali sono i toscani famosi, oggigiorno? Potremmo citare addirittura dei Super Tuscans: Sassicaia, Tignanello e Ornellaia. La Toscana è meglio conosciuta per il Sangiovese, un vitigno epico padre dei sopracitati vini. Ma ci sono molte altre varietà interessanti e meno conosciute come Foglia Tonda e Colorino, che aspettano solo di essere degustate.

Capoluogo: Firenze
Popolazione: 3,742,000
Dialetti principali: 21
Confina con: Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Mar Tirreno, Umbria, Marche
Siti patrimonio UNESCO: 8
Zone vinicole a denominazione:11 DOCG and 41 DOC

Roma, la capitale politica d’Italia, domina su qualsiasi cosa al punto da far quasi dimenticare il nome stesso della regione, fatto salvo per i tifosi calcistici. Coricata lungo la costa ovest circa a metà della penisola italiana, la regione Lazio si sviluppa lungo 270 km di costa affacciata sul Mar Tirreno. La maggior parte del territorio è costituito da ondulate colline ed una notevole catena montuosa ad est che vanta cime sino a 2400 m di altitudine. Il clima mite rende questa regione un luogo desiderabile in cui vivere ma, secondo alcuni, forse non un buon posto per lavorare.
I Romani sono conosciuti per prendersi il loro tempo prima di concludere una cosa. E’ una questione culturale. Se volete far affari a Roma, ricordate che i vostri appuntamenti non dovranno essere programmati prima delle 10 di mattina e, anche se non avevate considerato di comprendere il pranzo, considerate che nessuno sarà disponibile dalle 12 alle 16 (si deve pranzare) così provate verso le 17, perché alle 18 è ora di lasciare l’ufficio! 🙂
A dispetto di ciò, la Città Eterna è un luogo magica, stupendo e molto glamour. E’ il centro nazionale per film e televisione, giornalismo ed ovviamente politica. Ma lasciamo chiuso il vaso di Pandora della politica e dedichiamoci ai vini del Lazio. Dominano i vini bianchi conosciuti per la loro semplicità, freschezza e giovinezza (un contrasto interessante con la classe politica qui presente!). Vini prodotti da uve come l’Abbuoto e la Malvasia Bianca di Candia. Il vino rosso più interessante è quello che deriva dall’uva Cesanese, insolitamente importante e fruttato.

Capoluogo: Roma
Popolazione: 5,898,000
Dialetti principali: 17
Confina con: Toscana, Mar Tirreno, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Campania
Siti patrimonio UNESCO: 5
Zone vinicole a denominazione: 3 DOCG and 27 DOC

Guardando alla mappa, sembra l’estremo centro del paese. L’Umbria è il cuore verde d’Italia e l’unica regione che non sia né bagnata dal mare né condivida i confini con altre nazioni. Forse questo suo ‘isolamento’ contribuisce al senso di misticismo che accompagna i viaggiatori quando percorrono le colline e le fitte foreste di questo paradiso ben conservato.
Una terra perfetta per monasteri e santi: non bisogna stupirsi sapere che sia San Francesco che Santa Chiara nacquero qui. La loro filosofia di vita, semplice e povera, senza fretta né bisogni terreni, se ancore dovesse esistere, può essere ritrovata in questi luoghi. Per queste ragioni e perché le sue bellezze naturali sono molto simili alla sua vicina più famosa, l’Umbria sta rapidamente diventando la futura Toscana per turisti ed espatriati.
L’Umbria è anche conosciuta per il suo delizioso olio d’oliva e i tartufi neri della Valnerina, un’area che ne produce il 45% del totale dell’intera nazione. I vini di classe mondiale non sono certo una novità qui, ma sembra abbiano guadagnato notorietà. Le varietà di vitigni di questa regione includono il bianco Grechetto di Orvieto ed il rosso Sagrantino del pluripremiato Sagrantino di Montefalco.

Capoluogo: Perugia
Popolazione: 888,900
Dialetti principali: 8
Confina con: Toscana, Marche, Lazio
Siti patrimonio UNESCO: 2
Zone vinicole a denominazione: 2 DOCG and 13 DOC

Posizionata a metà della costa est, questa regione estremamente collinare acquista il suo nome nel Tardo Medioevo durante l’unificazione di diversi territori locali: questi erano indicati con nome di Marca, come ad esempio la Marca di Ancona. Durante il periodo in cui l’Italia fu dominata dello Stato Pontificio, gli esattori spesso venivano reclutati dalle Marche, dato che erano riconosciuti come molto efficienti e difficilmente corruttibili. Un vecchio detto dice “Meglio un morto in casa che un marchigiano fuori della porta”, si capisce perchè?
Un mini-boom industriale negli anni ’80 ha trasformato questa terra quasi esclusivamente votata all’agricoltura in un vivace centro manifatturiero per scarpe, pellame, arredamento, elettrodomestici, cantieri navali e cartiere. Ma i risultati non furono particolarmente invasivi. I Marchigiani hanno saputo integrare egregiamente l’economia non agricola con quella agricola. Quindi, i vigneti locali hanno solo migliorato la qualità di produzione ed aumentato la loro popolarità come dimostra il vitigno autoctono Verdicchio. Ottimi vini sono quelli che provengono dall’area di Matelica, coltivati ad una più elevata altitudine che restituiscono un profumo intenso, fresco e gradevole.
Nel nostro mirino, e nei nostri cuori l’emozionante vitigno Lacrima.

Capoluogo: Ancona
Popolazione: 1,538,000
Dialetti principali: 14
Confina con: Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Mar Adriatico
Siti patrimonio UNESCO: 1
Zone vinicole a denominazione: 5 DOCG and 15 DOC

Due parole descrivono questa regione: natura incontaminata. Il 99% di questa regione è coperto da montagne e colline – più di un terzo della regione è una riserva naturale protetta – e possiede 150 km di costa bagnata dal Mar Adriatico. Non meraviglia sapere che è considerata il paradiso degli escursionisti: si posso incontrare camosci, lupi, orsi e aquile reali e potrebbe essere chiamata ‘la Svizzera del Sud ’.
Nei secoli, le montagne hanno agito come una barriera, mantenendo incontaminato l’ambiente d’Abruzzo, ma anche preservando i dialetti, le tradizioni e la cucina, nonostante la sua vicinanza con la città di Roma (solo 80 km). Visitando l’Abruzzo potrete ammirare alcune delle città Medievali e Rinascimentali meglio conservate della nazione.
Ed i soldi che spenderete, aiuteranno la ricostruzione di quelle zone colpite dal tremendo terremoto nella primavera del 2009, vicino alla città dell’Aquila, che uccise 300 persone e ne lasciò 65.000 senza casa, oltre alle migliaia di edifici danneggiati. Comprare qualche bottiglia di vino è un altro modo per aiutare a rilanciare la sua economia ed un buon modo per conoscere il vitigno a bacca rossa Montepulciano, responsabile del profondo, scuro e corposo vino col medesimo nome. Uno dei vitigni a bacca bianca da considerare è il Trebbiano d’Abruzzo.

Capoluogo: L’Aquila
Popolazione: 1,322,000
Dialetti principali: 9
Confina con: Lazio, Marche, Molise, Mar Adriatico
Siti patrimonio UNESCO: 1
Zone vinicole a denominazione: 1 DOCG and 8 DOC

Povero, dimenticato Molise. Alzate la mano se avete visitato questa regione. Sono in Italia da più di 20 anni e non ho ancora incontrato qualcuno che proviene dal Molise, per non parlare di chi abbia viaggiato in Molise. E’ la seconda regione più piccola d’Italia e la più recente: originariamente il Molise era una parte della regione chiamata Abruzzi e Molise. Istituita nel 1963, non divenne effettiva sino al 1970: è l’unica regione che si è formata come una divisione amebica, un pezzo si è staccato ed è diventato autonomo.
Una bassa densità abitativa (meno di un terzo della media nazionale) il territorio montagnoso e la difficoltà di coltivazione sono la causa della continua migrazione dei suoi abitanti per la maggior parte della sua storia.
Ad est è bagnato dal Mar Adriatico e dista solo 160 km dalla Croazia. Non sorprende sapere che 5000 cittadini italiani di origine croata vivono in Molise e parlano il loro dialetto locale. In numero significante sono anche gli Arbëreshë, una minoranza linguistica ed etnica albanese. Questi vari gruppi etnici hanno ovviamente influenzato la cucina tradizionale locale, ma per quanto riguarda il vino..? Degno di nota è il vitigno autoctono, a bacca rossa, Tintilia.

Capoluogo: Campobasso
Popolazione: 310,500
Dialetti principali: 5
Confina con: Abruzzo, Puglia, Campania, Lazio, Mar Adriatico
Siti patrimonio UNESCO: 0
Zone vinicole a denominazione: 4 DOC

Con un po’ d’immaginazione, lo stivale sportivo ‘Italia’ è caratterizzato da un alto tacco ed uno sperone. La Puglia è la rappresentazione di entrambi. Lo sperone, appena a sud del Molise, è collocabile nell’area chiamata Gargano, conosciuta per le sue bellezze naturali e i parchi protetti. Il tacco, invece, è la parte che si getta nel mare, chiamata Salento, che fa parte degli 860 km di costa della Puglia: prima regione d’Italia per lunghezza della sua costa. Un paradiso marino, diviso tra il Mar Ionio e quello Adriatico, il Golfo di Taranto e lo Stretto di Otranto: si può raggiungere facilmente una spiaggia da qualsiasi punto delle Puglia in meno di mezz’ora d’auto.
Famosa per i suoi reperti archeologici, fu casa degli Illiri e degli antichi Greci. Un’icona architettonica unica è il Trullo, un’antica struttura circolare, con tetto conico, dipinta di bianco, costruita con pietre senza malta. I tetti a pinnacolo sono piastrellati con file concentriche di ardesia grigia e spesso sono dipinti con simboli astronomici o religiosi.
Domina la cucina mediterranea con pasta, pane, olio d’oliva (la più alta produzione d’Italia avviene qui), verdura e pesce. Le orecchiette con la cima di rapa saltate con acciughe, piatto tipico invernale, sono un’eccezionale ragione per visitarla fuori stagione. Una visita in Puglia è come camminare indietro nel tempo: ha l’aria di un film muto, come la star Rodolfo Valentino, nato e cresciuto qui.
E la Puglia sembra anche una gigantesca vigna. Produce il 10% di tutto il vino bevuto in Europa: grazie al clima caldo e secco è favorita per la coltivazione di uve molto ricche di zucchero, come la varietà a bacca rossa Primitivo, l’antenato del californiano Zinfandel e il Negramaro.

Capoluogo: Bari
Popolazione: 4,064,000
Dialetti principali: 13
Confina con: Molise, Campania, Basilicata, Mar Tirreno, Mar Adriatico
Siti patrimonio UNESCO: 4
Zone vinicole a denominazione: 4 DOCG and 28 DOC

Tra la punta della Calabria ed il tacco della Puglia, la Basilicata è il collo dello stivale d’Italia. A dispetto del fatto di avere due linee costiere separate su due diversi mari (Ionio e Adriatico), la Basilicata non è conosciuta come una regione costiera. E’ la più montuosa tra le regione del sud ed è piena di parchi e riserve, con il 30% del suo territorio ad area protetta. Il motivo diventa ovvio quando si viaggia lungo la costa della Campania, la sua vicina a nord, dove l’abusivismo edilizio a creato alcune mostruose costruzioni a pochi metri dal mare. Quando si attraversa il confine con la Basilicata, queste scompaiono.
I reperti archeologici dimostrano la sua lunga storia: sono evidenti alcuni di quelli che furono i primi insediamenti umani in Italia. Nell’antico periodo greco fu chiamata Lucania e qualche volta l’appellativo rimane anche oggi (Lucania fu il nome ufficiale dal 1932 al 1947). La Basilicata è, storicamente, una delle regioni più economicamente depresse del sud Italia a causa dell’emigrazione e del lento sviluppo agricolo: la scoperta del petrolio e la nomina dei Sassi di Matera come Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’UNESCO stanno aiutando a sostenere la sua economia.
Una delle più affascinanti città d’Italia, Matera, ha nel suo centro storico case, chiamate ‘sassi’, realizzate scavando nel tufo con oltre 100 chiese nella roccia. La pittoresca città, situata lungo la gola rocciosa, è stata l’ambientazione per numerosi film come Il vangelo secondo Matteo di Pasolini e La passione di Cristo di Mel Gibson. Oltre ai ‘sassi’, i vini della Basilicata, come quelli prodotti con la varietà autoctona a bacca rossa Aglianicone, stanno avanzando e hanno acquisito una reputazione di rispetto. Un’altra varietà interessante è quella a bacca bianca denominata Malvasia di Basilicata, conosciuta per i suoi vini dolci.

Capoluogo: Potenza
Popolazione: 570,000
Dialetti principali: 6
Confina con: Calabria, Campania, Puglia, Mar Tirreno, Mar Ionio
Siti patrimonio UNESCO: 2
Zone vinicole a denominazione: 1 DOCG and 4 DOC

Questa regione le ha viste davvero tutte: dagli antichi Greci ai Romani, l’impero Bizantino, i Lombardi, i Normanni, gli Spagnoli, i Francesi, gli Aragonesi e i Borboni. Ed ognuna di queste popolazioni ha influenzato in modo diverso arte, architettura, gastronomia e musica. Questo ha reso la Campania ciò che è oggi. Napoli, il capoluogo della regione, è una delle più vecchie città europee, ricca di cultura e dominata dall’oscuro e misterioso Vesuvio. Il Monte Vesuvio è amato per la sua bellezza ed temuto per il suo potere: è considerato uno dei più pericolosi vulcani del mondo, anche per il fatto che estremamente vicino ad esso vivono 3 milioni di persone. C’è il rischio di un’altra Pompei?
Napoli è celebre al mondo per l’intensità e la passione dell’arte e della musica e per essere il luogo di nascita della pizza: nella versione originale senza salsa di pomodoro dato che in Italia non esisteva, sino a che non venne importata nel XVIII secolo dall’America. In città si destreggia con maestria il raffinato ed il popolare, il sacro ed il profano, la gioia e la malinconia: ricchi contrasti dei diversi aspetti della vita.
Sfortunatamente, la Campania si è recentemente trovata all’ultimo posto nella lista per la qualità della vita, in maggior parte dovuto alla emergenza decennale di raccolta rifiuti. La Camorra, un’organizzazione criminale mafiosa vecchia di 200 anni, affonda le sue grinfie in questa situazione, ma sembra ci siano alcuni sviluppi nella lotta contro questa organizzazione, grazie anche al giornalismo d’inchiesta di Roberto Saviano il cui libro Gomorra ha contribuito a denunciare il problema. Lungo la costa, i profumi inebrianti di aranci, limoni e gelsomini aleggiano lungo le terrazze digradanti verso mare, utilizzate per la coltivazione di agrumi, ulivi e, ovviamente, uva. Tra i vini, i vitigni a bacca bianca dominano la regione, come le varietà autoctone Greco, Fiano e Asprinio.

Capoluogo: Napoli
Popolazione: 5, 839,000
Dialetti principali: 5
Confina con: Lazio, Molise, Puglia, Basilicata, Mar Tirreno
Siti patrimonio UNESCO: 6
Zone vinicole a denominazione: 4 DOCG and 15 DOC

Finalmente abbiamo raggiunto la punta dello stivale. La Calabria, quasi completamente circondata dall’acqua, è una regione naturalmente votata al mare. Ma con tre diverse catene montuose che si innalzano sino a 2.260 m: attraversarla da un lato all’altro può essere più complesso rispetto alla piatta Puglia, ma dopo lo sforzo sarete ricompensati dalla scoperta di una moltitudine di cittadine medievali arroccate su queste montagne.
Durante il corso della storia, sembra ci sia stata un po’ di indecisione su come chiamare questa regione. Il suo primo nome fu Italia, probabilmente derivante dalle tribù italiche che la abitavano. Più tardi fu cambiato in Brutium, poi in Magna Grecia prima di assumere il nome corrente, quando fu politicamente unita all’area del Salento pugliese. La sua storia antica ci ha tramandato alcune delle più belle statue bronzee del mondo. Come i guerrieri greci ad altezza naturale rinvenuti al largo delle coste di Riace, vicino a Reggio Calabria, nel 1972.
Il clima rigido e la mancanza di corsi d’acqua interne ha ispirato, lungo il corso del tempo, il detto: “Non sprecare il cibo perché avremo tempi difficili prima di ottenerne altro”. Per questo la Calabria è famosa per le sue carni conservate, il peperoncino piccante e altre verdure sott’olio e sott’aceto. Avendo fatto parte della Magna Grecia, risulta ovvio come sono comparse le prime viti. Le popolazioni locali impararono presto l’arte della viticoltura a tal punto che i vini prodotti qui divennero migliori di quelli fatti in Grecia.
E fu denominata Enotria, o Terra del Vino. Secondo alcuni documenti il vino Cirò, chiamato così dal luogo da cui prende origine, potrebbe essere il vino più antico del mondo. Il rosso Cirò è ottenuto dal vitigno autoctono Gaglioppo, mentre la versione bianca viene dal Greco Bianco. Altra varietà da sottolineare è il Magliocco Canino, conosciuto per produrre eleganti vini rossi con un’eccellente capacità d’invecchiamento.

Capoluogo: Catanzaro
Popolazione: 1,965,000
Dialetti principali: 4
Confina con: Basilicata, Mar Tirreno e Mar Ionio
Siti patrimonio UNESCO: 1
Zone vinicole a denominazione: 9 DOC

Se l’Italia ha 20 regioni, la Sardegna ne ha centinaia.
Chiamata dai suoi abitanti ‘l’isola-continente’, è un luogo dove respirare la storia del mondo. I Fenici, i Romani, i Bizantini, gli Aragonesi, gli Spagnoli e gli Asburgo: tutte queste popolazioni hanno colonizzato questa terra spazzata dal vento di Maestrale. Seconda isola per larghezza del Mediterraneo (solo la Sicilia è più estesa), è più vicina all’Africa che alla terraferma italiana – sia fisicamente che culturalmente. La Sardegna è la summa di natura, uomo, mare, terra e ‘isolanità’. Tutti questi elementi non posso essere separate.
Differenze estreme si alternano tra i territori da nord a sud. Dal duro, lussureggiante granito della Gallura, la culla del vitigno a bacca bianca Vermentino Bianco, si passa, a metà strada sulla costa est, tra montagne e microclimi differenti, nel territorio dell’Ogliastra, terra della varietà rossa Cannonao con i suoi 600 anni di parentela con la spagnola Granacha. Tempo ben speso, dato che ha trovato un’identità unica nel territorio sardo. Viaggiando sul lato opposto, sulla selvaggia costa ovest, si incontra la varietà bianca denominata Vernaccia di Oristano: asciutta, quasi salata come il mare, un connubio perfetto con il gusto forte della bottarga, un caviale pregiato di muggine. L’estrema costa sud-ovest è la casa dell’elegante varietà a bacca rossa Carignano, che prospera nel terreno sabbioso del Sulcis, antico come il suono del suo nome. Restate in Sardegna per alcune settimane: vi lascerà a bocca aperta e potrete iniziare a comprendere la parole di David Herbert Lawrence: “Questa terra non assomiglia ad alcun altro luogo. Incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa.” (Mare e Sardegna, 1921)

Capoluogo: Cagliari
Popolazione: 1,653,000
Dialetti Principali: 15
Isola nel Mar Mediterraneo
Siti patrimonio UNESCO: 1
Zone vinicole a denominazione: 1 DOCG and 17 DOC

Re e regine dal tono drammatico hanno bisogno di un luogo di nascita e posti dove far pratica. Dagli incontri cordiali, squisitamente formali tra sconosciuti nelle strade, all’acquisto di una melanzana al mercato o di una granita al caffè in una gelateria, tutto in questo luogo è teatro.
I siciliani hanno visto e sperimentato in lungo e in largo la storia del mondo ed ora sembra trasudare dai loro corpi. Chi passa un po’ di tempo in questa regione, sviluppa uno struggente senso di carpe diem, mescolato a una densa aria di futilità. Un maestro di scuola superiore e poeta locale, Gesualdo Bufalino (1920-1996),  ha racchiuso la vita siciliana in una frase brillante: “Ogni siciliano è, di fatti, un’irripetibile ambiguità psicologica e morale. Così come l’isola tutta è una mischia di lutto e di luce. Dove è più nero il lutto, ivi è più flagrante la luce e fa sembrare incredibile, inaccettabile la morte.”
La Sicilia, la più grande isola del Mediterraneo, è una regione autonoma (una delle cinque d’Italia) con sette siti che fanno parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Una volta veniva chiamata Regno di Trinacria, la surreale testa di medusa dalle tre gambe riferita alla forma triangolare dell’isola, il cui simbolo sventola ancora sulle bandiere. Il Monte Etna, uno dei più attivi vulcani del mondo e il più alto d’Europa, domina il lato est dell’isola. I suoi pendii sono la dimora del vitigni a bacca rossa e bianca Nerello Mascalese e Carricante: il primo (rosso) produce un vino asciutto, corposo e “minerale” mentre il secondo (bianco) è fresco, delicato e fruttato. Il Nero d’Avola, vitigno autoctono a bacca rossa, si esprime al meglio nella regione di Cerasuolo di Vittoria, nella provincia di Ragusa. Sulla costa ovest, vicino a Trapani, nell’area di Alcamo, troviamo la più antica uva autoctona della Sicilia, l’Inzolia, che produce un delicato bianco secco, e il celeberrimo vino Marsala.

Capoluogo: Palermo
Popolazione: 5,057,000
Dialetti principali: 10
Isola nel Mar Mediterraneo
Siti patrimonio UNESCO: 7
Zone vinicole a denominazione:1 DOCG and 23 DOC